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8 giugno 2024 – Torniamo a celebrare la Giornata mondiale degli Oceani

GIORNATA MONDIALE DEGLI OCEANI 2024

L’8 giugno si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani: motore della nostra amata Terra! L’impegno del Gruppo Biffignandi verso soluzioni sostenibili per il ripristino delle superfici è già noto e oggi si unisce sensibilmente anche a questo tema, perché “dal mare, che l’uomo sta facendo collassare, dipende la vita della Terra”. L’innato legame degli esseri umani con il mare e gli oceani ha sviluppato in noi una doverosa sensibilità verso questa importante tematica, riportandola anche nel nostro quotidiano: ricerchiamo costantemente prodotti e servizi che riducano sostanzialmente gli smaltimenti e che soprattutto possano aprire un varco per un futuro più sostenibile, sempre più proiettato verso un’economia di tipo circolare!

Diversi e significativi sono gli esempi: l’area della finitura di pannelli a base lignea basati sul riciclo del legno grazie al nostro partner svizzero sia Abrasives, le tecnologie per il recupero e la manutenzione sia dei pavimenti in legno sia dei pavimenti plastici resilienti con il partner svedese Bona in partnership per la parte meccanica con Kunzle&Tasin, la riparazione e ripristino delle superfici in vetro, piuttosto che la loro sostituzione con il partner Vetrocare, l’impiego nei sistemi di aspirazione e filtrazione di potenze ridotte, per quanto riguarda HPM Engineering che propone soluzioni modulari ed ampliabili per rispondere al meglio alle diverse esigenze, salvaguardando la salute degli operatori e dell’ambiente. Tutto pensato per creare le basi di un futuro in cui abbatteremo sempre di più lo smaltimento e la movimentazione di milioni di tonnellate di plastiche…uno dei temi chiave per la vita negli Oceani.

Cambiamenti climatici globali, innalzamento del livello dei mari, inquinamento, diminuzione delle popolazioni degli uccelli oceanici, biodiversità a rischio…sono tutti fattori che emergono, non solo in questa giornata particolare, ma che dovrebbero essere argomenti centrali delle nostre giornate, per proteggere l’ambiente nel quale viviamo e per garantire un futuro migliore all’umanità e più in generale, alla nostra amata Terra.

In questo contesto il Presidente Alberto Biffignandi di biffignandi spa persegue, con mezzi autonomi, un progetto decennale di fasi di navigazione (2016/2026), osservazione e testimonianza delle biodiversità grazie a “Lifexplorer” e a equipaggi volontari, nelle aree più remote ed estreme degli oceani, segnando in questo modo la rotta del nostro gruppo in questa direzione.

Nel 2022 l’equipaggio ha compiuto la navigazione Antartica nel tanto delicatissimo quanto selvaggio ecosistema di 2000 km di canali del sud del Cile tra le Ande e l’Oceano Pacifico, con particolare osservazione degli uccelli marini (guarda il video della barca a vela “Sir-Ernst”) e allo sviluppo, anche in queste remote aree, della intensiva itticoltura (per maggiori info sugli allevamenti impattanti di salmoni, leggi l’articolo completo, cliccando qui).

Nel 2023 il vento ha portato Lifexplorer a guardare verso un nuovo orizzonte, partecipando al progetto di Global Oceanic Enviromental Survey (GOES), una fondazione scientifica inglese, che si impegna a raccogliere dati sullo stato di salute dei mari comunicandoli successivamente a NOA (Ufficio sul meteo e gli oceani degli Stati Uniti). L’equipaggio si è occupato di raccogliere ed analizzare 2 volte al giorno i campioni delle acque, verificandone il contenuto e analizzando la presenza di microplastiche (vedi foto al microscopio di rilevamento) e raccogliendo i dati del plancton per poi trasmetterli a GOES, nella navigazione no stop per 5100 miglia e ben 6 fusi orari, dal sud del Cile sino alla Polinesia Francese, nel periodo tra giugno e agosto.

Presenza di microplastiche nel campione raccolto

La Campagna del 2025 vedrà l’equipaggio di Lifexplorer impegnato in un’intensa attività di campionatura delle acque e delle microplastiche, che si svolgerà tra aprile e agosto, partendo dal Sud Pacifico fino all’Alaska. Durante il percorso, verranno raccolti campioni di plancton e microplastiche, concentrandosi particolarmente tra l’arcipelago delle Hawai e lo Stretto di Bering, dove la salute dell’oceano appare più compromessa. È in quest’area centrale del Pacifico, particolarmente critica ove si condensa la cosiddetta “isole delle plastiche”: si tratta di grandi accumuli di rifiuti trasportati dalle correnti. Questa zona necessita di urgenti interventi per la salvaguardia marina.

IL FAST FASHION E L’IMPATTO SUI NOSTRI OCEANI: UN CONSUMO INSOSTENIBILE!

Ormai non è più un segreto che l’industria della moda sia tra le più inquinanti al mondo; si stima che la produzione tessile contribuisca per circa il 20% all’inquinamento globale dell’acqua potabile a causa dei diversi processi a cui vengono sottoposti i prodotti, come la tintura e la finitura. Inoltre, il lavaggio degli indumenti sintetici rilascia annualmente 0,5 milioni di tonnellate di microfibre nei mari. Queste cifre, prese dal sito del Parlamento Europeo, evidenziano l’importanza dell’adozione di pratiche più sostenibili nella produzione e nel consumo di tessili per ridurre l’impronta ecologica del settore.

La cura? L’economia circolare e l’attenzione che ognuno di noi ci può mettere durante l’acquisto.

Ecco alcune buone pratiche che si possono adottare per sposare una moda ecosostenibile e combattere il fast fashion:

·       Selezionare brand locali e le piccole realtà

·       Controllare l’etichetta, preferendo materiali sostenibili (Canapa, Lino, Tencel, Pinatex)

·       Dare una chance in più al vintage

·       Donare i vestiti che non si utilizzano più

·       Affittare abiti per grandi occasioni invece di acquistarli ed usarli una volta sola

·       Pensare di più prima di acquistare e non effettuare scelte impulsive

·       Evitare materiali dannosi per i nostri oceani (Rayon, Spandex, Acrilico, Nylon, Poliestere)

La nostra vita è collegata alla vita degli oceani, se gli ecosistemi oceanici vengono distrutti, la vita sulla terra diventa impossibile. Gli oceani stanno morendo a causa dell’acidificazione e tra 25 anni raggiungeranno il punto critico e allora sarà troppo tardi. Tutti noi possiamo cambiare il nostro modo di vivere per evitare che questo accada, si tratta di andare a modificare delle piccole abitudini quotidiane che possono essere molto dannose e delle quali probabilmente non siamo a conoscenza.

Buon anno Oceani a tutti e ricorda: TU SEI OCEANO!

#GiornataMondialedegliOceani